Una storia d’amore. Nulla di più. Il classico ragazzo che , dopo aver perso la donna tanto amata (per la precisione, dopo che lei lo ha lasciato) ne va alla ricerca. Lotta per riaverla. Un gesto molto romantico, sembra una fiaba. Ma c’è un però. Il nostro protagonista, Zia per la precisione, si è suicidato. Lo vediamo nelle prime scene iniziali (fantastica secondo me la sequenza d’apertura). Senza averne la minima idea si ritrova nel mondo dell’”aldilà”, dove tutti le persone sono ex suicidi e nessuno sorride più. Il ragazzo vive la sua nuova vita affranto dal suo gesto. Capisce di voler ancora la donna che lo aveva lasciato e si pente della sua morte.
Scopre però che Desiree (la sua ex) si è suicidata. Così scatta la ricerca: trovare la donna tanto amata nel nuovo mondo. Lo farà in compagnia di Eugene, un ex musicista russo (ispirato al frontman dei Gogol Bordello), e Mikal, una ragazza trovata per strada che li aiuterà nella loro avventura. Un film che possiamo definire commedia, anche se proprio il termine “definire” o comunque dare un’etichetta, è molto riduttivo.
Un mix di drammaticità e commedia, che regala attimi di felicità e di commozione.
Le musiche hanno una parte incredibile nel film. Perfette per ogni singola scena, riescono a far risaltare le emozioni del momento, facendoci immergere completamente nel film.
Il tutto però visto con occhio “macabro”. Un mondo senza sorriso. La gente che ripensa alle proprie gesta e ora vive una vita orribile, nella più totale agonia personale. E’ abbastanza angosciante, per non dire totalmente. Eppure Mikal (la ragazza autostoppista) ha ancora la forza di sorridere. Sa che non deve stare li, sa che vuole felice e deve combattere per questo.
E’ l’ottimista del gruppo, quasi la pecora nera in quel nuovo mondo. Secondo me il più bel personaggio del film (insieme a Tom Waits, incredibile pure lui). La bella Shannyn Sossamon se ne sbatte categoricamente. Lotta. Vuole andarsene ed essere felice.
E nessuno può impedirglielo. Trasforma tutto in un riso. Modifica tutto quello che può (cartelloni, fiori, ecc) pur di ridere.
Una gran bella metafora della voglia di vivere. Mai mollare anche nei momenti peggiori. In un mondo dove tutti sono suicidi i nostri protagonisti vanno alla “ricerca della felicità” vera e propria, che probabilmente potranno anche non trovare. Ma sanno che stando fermi e inchiodati all’ordinaria vita che li ha scelti , non avranno mai nessuna possibilità. E’ una continua lotta per chi ha voglia di vivere e di sperare. Il film ci invita a non mollare mai, anche nelle situazioni peggiori. Ovviamente , sono pienamente convinto che dirlo è facile, farlo è complicato.
Ma riflettere alcune volte è determinante. Conoscere ciò che realmente si vuole è determinante. Sapere quant’è importante sacrificarsi per una persona che si ama. Il tutto ovviamente circoscritto alla nostra piccola ed ordinaria vita. Ma un piccolo consiglio: rimaniamo sempre noi stessi. Se una persona ci ama , ci vorrà così per come siamo, non per come vorrebbe che fossimo. E chissà che durante il nostro riflettere non ci capiti per strada un piccolo “tesoro” che cu fa ritornare improvvisamente a sorridere, facendoci dimenticare del perché di quel nostro viaggio mentale che ci aveva portato nei meandri profondi della tristezza.
E come il film ci insegna, mai dimenticare la nostra arma più forte per combattere le angosce della vita : il sorriso
Wristcutters: Una Storia D'amore
Wristcutters: A Love Story
Goran Dukic, USA/Croazia/Gran Bretagna - 2006, 84'
VOTO (max 5)
1/2
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