IL BLOG DEL CINEMA DA NON-COMPETENTI AMANTI DELLA 7a ARTE

"Bevare! Bevare! Bevare of the big green dragon that sits on your doorstep. He eats little boys! Puppy dog tails
and big, fat snails! Bevare! Take care! Bevare!" (Bela Lugosi in "Glen or Glenda", Ed Wood, 1953)

martedì 30 marzo 2010

Destino-Der müde Tod


Germania, anni 20. Sarà stata la guerra appena persa che ha dato loro una diversa percezione della realtà, fatto sta che i tedeschi in quegli anni hanno veramente lasciato il segno. Mi riferisco all'estetica espressionista di cui molti registi hanno fatto le veci in film muti di quegli anni e mi riferisco soprattutto a un gioiello che ho visto qualche tempo fa, “Destino” di Fritz Lang (titolo originale “Der müde Tod” , 1921). La domanda è: “Come fa uno che vive nel 2010 a restare a bocca aperta davanti a un film muto di 90 anni fa?”...guardatelo e poi ditemi. La storia, estremamente teatrale, parla di un forestiero che compra un terreno vicino al cimitero di un paese mitteleuropeo costruendovi una gigantesca quanto misteriosa muraglia. Nonostante la costruzione non abbia porte né entrate alcuni vedono cortei di anime entrarvi; tra questi una ragazza scorge il suo amato e decide (per riaverlo indietro) di andare a parlare con il padrone del terreno, che si scoprirà essere personificazione della morte.

lunedì 29 marzo 2010

SHUTTER ISLAND


Martin Scorsese è sempre Martin Scorsese, ormai sono abituato a questa cosa. Certo che trasformare in grandi film tutto ciò che tocca non è da poco! Ultimamente non ne sbaglia una il nostro italo-americano dal nasone e gli occhiali alla Arisa (che maledetto). Shutter Island non è un'eccezione. Non voglio parlare della trama perché rovinerei il film però quattro parole di elogio non riesco a non dirle. Avete presente il classico “miracolo” del regista che riesce a farti cagare addosso senza mostrare nulla?Ecco, già nei titoli di testa c'è gente che inizia a sentire ansia (il sottoscritto). Le musiche alla “Cape Fear” (altro grandissimo suo film) e l'atmosfera che riesce a creare con un registro molto simile ai migliori Hitchcock, DePalma o Carpenter non lasciano tirare un sospiro di sollievo nemmeno per mezzo secondo. Un lavoro geniale di inquadrature e movimenti di macchina rendono ogni minimo rumore un salto sulla seggiola. Il ritmo incalzante del film porta lo spettatore a immergersi in questo thriller senza darsi tregua, senza respiro.

domenica 7 marzo 2010

ALICE IN WONDERLAND


Premetto due cose: sono un grande fan di Burton e ho amato i libri di Carroll “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò” quindi sarò di parte.


LA STORIA
Prima di parlare del film in toto preferisco fare una parentesi sulla storia. Mi ha colpito il modo di trattare la materia da parte di Lina Woolverton, sceneggiatrice di “Il re leone” e autrice della sceneggiatura di Alice in Wonderland. L'idea di partenza dalla quale è partita è stata semplice: Alice è sempre stata una storia priva di senso, un viaggio caratterizzato da un susseguirsi di eventi bizzarri; per fare una storia più “matura” utilizzando la stessa materia era quindi necessario dare un certo spessore alla vicenda, ai personaggi e in genere dare un filo logico, un plot vero e proprio. E' fortemente avvertita nel film la necessità di far comprendere, di spiegare, di dare un carattere reale ai personaggi e soprattutto delle motivazioni per quel carattere. A parer mio questa scelta è stata deleteria per il film. Uno dei punti di forza (se non il punto di forza per eccellenza) dei romanzi di Carroll era proprio il nonsense. Cercare di fare qualcosa di diverso, di svecchiare tutte le rappresentazioni di questo materiale togliendo la mancanza di senso ad Alice è snaturarene lo spirito, l'essenza. Ed è per questo che mi sento di dire che l'Alice in Wonderland di Burton non è un film tratto dal romanzo, ma può benissimo essere visto come un sequel del film d'animazione Disney che tutti conosciamo. Il punto di partenza è quello, quella è l'idea che la sceneggiatrice ha voluto portare avanti nello scrivere questa storia.