IL BLOG DEL CINEMA DA NON-COMPETENTI AMANTI DELLA 7a ARTE

"Bevare! Bevare! Bevare of the big green dragon that sits on your doorstep. He eats little boys! Puppy dog tails
and big, fat snails! Bevare! Take care! Bevare!" (Bela Lugosi in "Glen or Glenda", Ed Wood, 1953)

venerdì 30 aprile 2010

Wristcutters: Una Storia D'amore


Una storia d’amore. Nulla di più. Il classico ragazzo che , dopo aver perso la donna tanto amata (per la precisione, dopo che lei lo ha lasciato) ne va alla ricerca. Lotta per riaverla. Un gesto molto romantico, sembra una fiaba. Ma c’è un però. Il nostro protagonista, Zia per la precisione, si è suicidato. Lo vediamo nelle prime scene iniziali (fantastica secondo me la sequenza d’apertura). Senza averne la minima idea si ritrova nel mondo dell’”aldilà”, dove tutti le persone sono ex suicidi e nessuno sorride più. Il ragazzo vive la sua nuova vita affranto dal suo gesto. Capisce di voler ancora la donna che lo aveva lasciato e si pente della sua morte.

giovedì 29 aprile 2010

The Butterfly Effect


Vi è mai capitato di vivere momenti che vi sembra di aver già visto? Dire “Io me lo ricordo! O meglio, penso di ricordarlo.”. Detto fra noi , molte volte non ricordiamo assolutamente nulla, anzi, magari siamo lontani anni luce dalla verità e ci stiamo solo completamente sbagliando. Ma sentiamo dentro di noi una sensazione che ci pervade per tutto il corpo, e che (senza mezzi termini) ci mette in crisi. Possiamo definirlo con il termine tecnico di déjà vu, ma ancora oggi è un fatto inspiegabile. Nel film “The Butterfly Effect” il protagonista, Evan, ha queste piccole amnesie , dove si risveglia senza essersi ricordato cosa aveva fatto precedentemente.

mercoledì 28 aprile 2010

Hulk


Trama (centraldocinema): "Bruce Banner è diventato uno scienziato quotato proprio come suo padre, il quale, però, compì pericolosi esperimenti di genetica sul figlio: e Bruce, dopo essere stato esposto a una forte irradiazione di raggi gamma, diventa involontariamente il gigantesco verdebilioso Hulk ogni volta che si arrabbia più del dovuto." Questo incredibile Hulk è veramente un disastro. Non ho mai letto il fumetto quindi non voglio fare quello che si lamenta delle incongruenze rispetto alla versione originale, anche perché non ne ho le competenze per parlarne. Certo è che cinematograficamente parlando non riconosco in questo lavoro il buon Ang Lee, che pure aveva fatto bei film (primo su tutti "I segretri di Brockback mountain").

martedì 27 aprile 2010

The millionaire


Trama: "Un ragazzino assieme a suo fratello, dopo la morte della madre, intraprendono un viaggio in India che li porterà ad avere esperienze di diverso tipo e che li farà crescere. Questo ragazzino una volta diventato grande parteciperà al quiz show the millionaire vincendolo e riscattando tutte le sue fatiche e tribolazioni."  Danny boyle (regista inglese) non è di certo uno sprovveduto, infatti in questo film mette in risalto tutte le sue ottime capacità di gestione attori e il suo talento visivo, però entrambe queste indubbie qualità sono messe al servizio di una storia che, se nella prima parte convince (con due scene bellissime, in cui prima i due fratelli sono sul treno e poi in un hotel dismesso, esaltate da un uso della camera e delle musiche eccelso) nella seconda sbanda e accumula un crescendo di buonismo che finisce quasi per irritarmi.

lunedì 26 aprile 2010

Colpo di fulmine - Il mago della truffa


Trama: (wikipedia) "Steven Russell, da marito devoto, si trasforma in un perfetto truffatore, vivendo in modo stravagante e imbrogliando la gente. Ma questa sua "carriera" viene presto interrotta, quando viene catturato e rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. In carcere si innamora follemente del suo compagno di cella, Phillip Morris, ma quando questi verrà scarcerato, Russell evaderà numerose volte pur di stare assieme al suo amato." Prima di parlare del lavoro in sé volevo fare una piccola parentesi. Non avevo intenzione di vedere il film perché a guardarne il trailer e le diverse pubblicizzazioni in Italia sembrava la classica commedia americana vuota, con un Jim Carrey eccessivo e con le classiche battute.

mercoledì 21 aprile 2010

Il fantasma dell'opera


Trama (wikipedia): "Erik, musicista geniale ma deforme che vive nascosto nei sotterranei dell’Opera di Parigi, è pronto a tutto pur di portare al successo la giovane cantante Christine, di cui è segretamente innamorato". "Il fantasma dell'opera" di Rupert Julian è la seconda trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Gaston Leroux (1910), alla quale faranno seguito moltissime altre di autori anche non di secondo calibro (Brian DePalma, Dario Argento e Joel Schumacher per citarne alcuni). La storia di per sé è infatti estremamente cinematografica, un misto tra gotico e sentimentale che di certo attira moltissimo. Il film è il precursore anche della "serie" di mostri della Universal Pictures che annovereranno fra gli altri Dracula, Frankenstein e l'uomo lupo; di questi pone certamente le basi sotto diversi punti di vista.

martedì 20 aprile 2010

Coffee And Cigarettes


Caffè e sigaretta, caffè e sigaretta, caffè e sigaretta, caffè e sigaretta, caffè e sigaretta. Detto così sembra un’ossesione. Ma forse lo è. “Coffee and Cigarettes ” è il classico film – non film . Chiamare l’opera di Jarmusch in quel modo potrebbe risultare quasi inappropriato. Un insieme di 11 cortometraggi uniti fra loro da pochi elementi in comune come tavolini, dialoghi spinti fino all’assurdo, caffè e sigarette , con protagonisti che si scambiano da corto in corto. Sembra la fiera dell’incredibile. Guardando questo film se ci aspettiamo una qualche commedia rimarremmo delusi. Potremmo definirlo un “Concept movie”. Il regista riesce nell’intento di rappresentare in chiave ironica e grottesca la mania per il “coffee and cigarettes”, luogo comune che si ripercorre per tutto il film, portandola all’assurdo, quasi come fosse il “Trainspotting” della situazione.

lunedì 19 aprile 2010

Basta che funzioni


Trama: (wikipedia) " L'anziano Boris Yellnikoff, un tempo fisico di fama internazionale, dopo aver tentato il suicidio divorzia, va a vivere da solo e cerca di isolarsi dalle persone che non ritiene siano al livello del suo intelletto. Una sera rientrando a casa si imbatte in Melodie St. Ann Celestine, una giovane ragazza un pò svampita che cambierà in parte la sua vita." Arrivato a 74 anni Woody Allen ha deciso di non comparire più nei suoi film. Per la maggior parte della sua carriera infatti interpretava lui stesso i protagonisti di molti suoi lavori, che più che reali personaggi venivano ad essere un suo alter-ego: non era lui ad interpretare un personaggio ma in un certo senso era il personaggio che interpretava Allen, che portava sullo schermo con i classici dialoghi taglienti il suo personale pensiero sulla vita.

sabato 17 aprile 2010

Terrore nello spazio


Trama: "Due astronavi vengono mandate ad esplorare un pianeta sconosciuto sul quale i membri dell'equipaggio entrano in contatto con strane presenze non materiali che li porteranno ad uccidersi fra di loro, a sabotare le astronavi e che...faranno resuscitare i morti". La domanda che mi sono posto a fine film è stata una e unica: come può questo film essere del 1965? Risposta, si tratta di Mario Bava. Regista di B movies per l'epoca, questo alcuni possono dirlo; ma come si fa a non dare una certa importanza a un italiano che in barba a tutto e a tutti crea l'horror fantascientifico? Sì perché questa è stata un'operazione creativa, questo film è stato ripreso, rivisto e copiato in mille salse e da mille registi.

mercoledì 14 aprile 2010

Grindhouse - A prova di morte


Trama: "Austin - Tennessee. Un gruppo di ragazze passa una serata al pub come molte altre non sapendo di essere osservate da Stuntman Mike, uno stunt in pensione che prende di mira ragazze per malsani "giochi" al volante della sua auto a prova di morte (per lui). Mesi dopo lo ritroveremo in azione in Texas, alla ricerca di nuove vittime...". Il film scritto e diretto da Quentin Tarantino doveva essere distribuito come unico insieme a "Planet terror" di Robert Rodriguez con il titolo di "Grindhouse"; dopo i risultati deludenti negli USA è stato deciso di distribuirli separatamente in Europa, allungandone le rispettive parti. Il lavoro vuole essere un omaggio e una ripresa diretta dei film d'exploitation, genere con nessuna attenzione alla qualità artistica del prodotto che cerca solo l'immediato guadagno facendo leva su tematiche "attiranti" come il sesso e la violenza; questi film in voga soprattutto negli anni settanta venivano proiettati in alcune sale "specializzate" dette Grindhouse.

domenica 11 aprile 2010

Una Cena Quasi Perfetta


“Viaggiando nel tempo , finiamo nel 1909 in Austria. Tu sei in un pub e bevi una grappa con uno sconosciuto. Sai che studia arte e gli manca un testicolo. Il suo nome è Adolf. A questo punto della sua vita non ha fatto niente di male. Non è deluso, non è arrabbiato, non ha commesso alcun crimine , non va a cena portandosi un coltello in tasca, non ha ucciso nessuno e tantomeno scatenato una guerra mondiale. Tu non lo ammazzi? Se sai che così facendo salveresti la vita a milioni di persone?” La domanda a cui un po’ tutti vorrebbero rispondere. Cosa farei al suo posto? Ho trovato “Una cena quasi perfetta” molto stuzzicante. Divertente si, ma grottesco. Molto grottesco. Una classica “black comedy” dove il buono non è poi tanto buono e dove il cattivo forse è un po’ troppo cattivo.

venerdì 9 aprile 2010

Happy Family


Dopo il poco riuscito "Come Dio comanda", Salvatores cambia decisamente abbandonando toni e ambientazioni cupe e regalandoci un film molto colorato, girato con la consueta classe, ottimista e con "forti" echi andersoniani. La storia ha uno stampo Pirandelliano e parla di un uomo bloccato dalle mille paure e dai mille timori che decide di scrivere una storia in cui i personaggi sono i componenti di due famiglie. Questi stessi personaggi, durante la storia, iniziano ad interagire surrealmente proprio con lo scrittore che ad un certo punto entra nella storia, fino ad arrivare ad un finale che è meglio non svelare per non rovinare il film. Alla base di questo film si sente forte la tematica della paura di vivere ed è proprio questo l'incipit del film, in cui un simpatico De Luigi in primo piano fa l'elenco di tutte le cose di cui ha paura compresa quella di amare ed è proprio questa sua paura che lo spinge a voler scrivere una storia in cui i personaggi principali si innamorino.

Aria


Vincitore del David di Donatello come miglior cortometraggio nel 2005, "Aria" parla di un ragazzino e della sua vita non troppo semplice nel classico passaggio da infanzia a maturità fra partite di pallone, screzi coi ragazzi della sua età e problemi familiari. Non per liquidarlo in poco ma personalmente il corto non mi è per nulla piaciuto. Per carità, le tematiche sono importanti, toste, difficili da trattare (il padre violento, l'amante della madre, la droga), ma non capisco allora perchè per forza parlarne. Il registro è il classico di un certo cinema autoriale italiano di anni fa, con molti silenzi, tanti sguardi, tante parole inutili e faticose a comprendersi, un uso eccessivo dei rumori della strada o delle persone che passano per sottolineare la realtà della storia (io li trovo particolarmente irritanti) quasi come a rendere reale e normale una storia del genere.

giovedì 8 aprile 2010

E'complicato


Trama: La divorziata cinquantenne Jane Adler (Maryl Streep) vive con i tre figli a Santa Barbara dove gestisce con successo un ristorante/panetteria. Dopo quasi dieci anni dal divorzio Jane comincia una relazione extra coniugale (di natura per così dire “passionale”) con il suo ex marito Jake (Alec Baldwin) che si era risposato con Agness, giovane e bella ragazza causa del loro divorzio. Il tutto si complicherà ulteriormente con l'arrivo di Adam (Steve Martin) ,divorziato architetto della donna che darà vita a un triangolo amoroso.Nancy Meyers (già regista di “Tutto può succedere”, “What Women want” e “L'amore non và in vacanza”) si conferma con questo lavoro la regina della commedia americana. Sceneggiatrice, produttrice e regista del film, ci porta ancora una volta all'interno di situazioni divertenti e leggere ma che non rinunciano a dare un senso più profondo alle storie che racconta.

mercoledì 7 aprile 2010

Vincent


E' il 1982 e un ex disegnatore della Disney (cacciato per il suo immaginario troppo dark per la casa di Topolino) crea un piccolo gioiello in stop-motion che porta con sé tutta quella che sarà l'estetica del suo grande autore: Tim Burton. Vincent è la storia in parte autobiografica di un bambino che al posti di correre e giocare all'aria aperta vuole diventare come Vincent Price, famoso attore horror del secolo scorso (dai fan conosciuto per l'interpretazione dello scienziato in “Edward mani di forbice”) che narra questa storia con voce fuoricampo. Nel corto è chiarissima tutta la poetica burtoniana: la divisione fra realtà e fantasia come piani che molto spesso si mescolano e sovrappongono, la vena dark dei temi, il richiamo alla filastrocca e alla storia per bambini, l'umorismo macabro e lo stile visivo gotico.

martedì 6 aprile 2010

L'altra metà


Voglio “inaugurare” la sezione dei corti andando sul sicuro. Chi è Pippo Mezzapesa? (esagererò) Un giovane ma grandissimo talento italiano molto ma molto meglio (a mio personale parere) di altri registi “affermati” nel nostro paese alla Moccia o Brizzi. “L'altra metà” è il corto che ha girato col “patrocinio” del (anche lui) grandissimo Paolo Sorrentino che parla di un'anziana signora che non invitata al matrimonio della nipote esce di nascosto dall'ospizio dove risiedeva per andarci. Un esempio di altissimo cinema italiano dei giorni nostri, sinceramente non so cosa dire di negativo. Seriamente, un corto perfetto a parer mio! Tecnicamente le musiche sono stupende, le inquadrature e i movimenti di macchina adeguatissimi, i paesaggi e la fotografia affascinanti come solo alcuni paesaggi italiani sanno essere.

lunedì 5 aprile 2010

Lady In the Water


Trama: Cleveland Heep , custode di un complesso residenziale, scopre nella piscina comune una ninfa acquatica di nome Story e decide di aiutarla a ritornare nel suo mondo, il Regno Azzurro.

E’ una fiaba.Lo premetto, perché in molti non hanno colto questo piccolo particolare. Fare una fiaba al giorno d’oggi , con la concorrenza che propone macchine che si traformano in robot, umani che si trasformano in esseri blu, forse risulta eccessivo. Quasi un azzardo.Ma Shyamalan è riuscito nel suo intento. Ogni volta che guardo questo film mi emoziono sempre di più e mi domando : “Ma è mai possibile che sia riuscito veramente a scrivere questo? ”. M. Night Shyamalan è famoso in tutto il mondo grazie a “Il Sesto Senso”.Diciamo che quel film è stato il suo più grande successo, ma rappresenta anche il suo modo di lavorare ancora non perfetto (al contrario di The Village, Signs, E Venne Il Giorno), quasi come se volesse piacere a tutti. Gran pecca in effetti.

sabato 3 aprile 2010

La mummia


Nei primi anni '20 a Tebe (Egitto), degli archeologi scoprono la mummia di un sacerdote vecchia più di 2000 anni; leggendo una pergamena coperta da sortilegio riportano in vita la salma che creerà scompiglio per riavere la sua amata reincarnata in una giovane. Il film è il quarto classico horror della Universal Pictures dopo Il fantasma dell'opera (1925) , Dracula (1931) e Frankenstein (1931), serie alla quale si aggiungerà l'uomo lupo, l'uomo invisibile, il mostro della laguna e una infinità di sequel, rinpasti e spin-off (Frankestein contro l'uomo lupo ecc...) che daranno vita effettiva al genere per il grande pubblico. La trama del film è di per sé molto semplice, lineare, simile a quella di Dracula anche se trasportata in un contesto differente; il film fu scritto infatti da John L.Baldestron che collaborò alla stesura dei precedenti Frankenstein e Dracula (appunto).

Viale del tramonto


Eh vabbé, mi sembra di fare apposta a parlar solo bene dei film, ma finche guardo questi...Sunset boulevard è uno di quei lavori che ti fa rimpiangere il cinema di 60 anni fa a parer mio. Il film diretto da Billy Wilder (A qualcuno piace caldo, Sabrina) e ambientato nella Hollywood degli ultimi anni '40 parla di un giovane sceneggiatore e del suo incontro (che si trasformerà in convivenza quasi forzata) con una famosa attrice del muto restia ad accettare la sua fama decaduta dopo l'avvento del sonoro nelle pellicole. Se già di per sé il tema è molto interessante e ricco di spunti utilizzabili, con una sceneggiatura, una regia e soprattutto delle interpretazioni come si trovano in questo lavoro si capisce facilmente come il film possa essere stato nominato per 11 oscar (ne ha vinti 3). Ma andiamo con ordine. Registicamente parlando sono rimasto a bocca aperta per la grande abilità di Wilder coi movimenti di macchina, le inquadrature e le sequenze, sempre adatti e mai banali. Già dai titoli di testa ci si rende conto delle capacità del regista che haimé (torno a dire) non trovo in così tanti contemporanei. Un ottimo lavoro sottolineato anche dalla sceneggiatura (davvero splendida) scritta proprio da lui insieme a Charles Brackett, come a dire che questo lavoro è veramente "figlio suo".

giovedì 1 aprile 2010

Black sheep


Visto il nome sembra proprio che questo blog sia il luogo adatto per parlare di "Black Sheep", film indipendente neozelandese che tratta niente popò di meno che di pecore assassine.Ed Wood non credo avrebbe saputo fare di meglio per via di idea trash! La differenza?Nei film di Wood si vedeva la forte presenza del regista, la sua fantasia esageratamente fuori dalle righe, qui no. Le fonti a cui questa opera prima del regista Jonathan King affonda, vanno ricercate nel genere splatter, e più precisamente in quegli autori americani ma non solo che negli anni 70 e 80 hanno portato il genere fuori dallo slasher (venerdì 13 per capirci) tragettandolo verso la commistione con il comico e generando così un trash volontario che ha avuto nella sua storia esempi molto interessanti come alcuni film di Lucio Fulci ma soprattutto come il mito di questo genere, Sam Raimi (penso alla trilogia di "La casa" ma anche al recente "Drag me to hell").