IL BLOG DEL CINEMA DA NON-COMPETENTI AMANTI DELLA 7a ARTE

"Bevare! Bevare! Bevare of the big green dragon that sits on your doorstep. He eats little boys! Puppy dog tails
and big, fat snails! Bevare! Take care! Bevare!" (Bela Lugosi in "Glen or Glenda", Ed Wood, 1953)

martedì 4 maggio 2010

Nero bifamiliare


Trama (wikipedia): "Marina e Vittorio decidono di andare a vivere a "Valle Serena", un apparente e tranquillo comprensorio di villette. La coppia trasferitasi li',si ritrovera' in situazioni di gelosie, rivalse e piccole vendette con i loro vicini di casa, il rumeno Slatko e la moglie Bruna...e in un crescendo di follia e personaggi inusuali e grotteschi si snoderanno le vicissitudini di questa commedia dal sapore noir". Se c'è una cosa ben chiara è che Zampaglione (cantante e compositore dei "Tiromancino" prestato alla regia per questo lavoro) sia un grande amante del cinema. Mi verrebbe da dire "come molti altri registi" vedi Tarantino, ma il caso non è certamente questo.
Ovvio che tutti prendono ispirazione dai grandi del passato, ma per fare questo genere di operazione bisogna avere le capacità di mettere le mani sui materiali e le "visioni" altrui. Il regista invece (anche sceneggiatore della pellicola) mi è sembrato francamente spaesato e "spaesante", il film non riesce ad avere un suo stile, una sua forma e un suo perché. Non dico che sia sempre necessario rispettare i confini dei generi, ma per fare operazioni di mescolanza di suggestioni, stili e registri bisogna avere una buonissima padronanza del mestiere (penso a Burton, Fulci o Raimi per esempio). Zampaglione invece non si capisce dove voglia andare a parare; il film parte come una commedia per poi assumere tratti più thriller e misteriosi, fino al finale tremendamente buonista. C'è da ridere? Non ci si riesce. C'è da spaventarsi? Non ci si riesce.
Il tutto colpa anche della sceneggiatura, non certo particolarmente brillante (anzi, direi piuttosto caotica e confusionata), con tematiche che si aprono e che non si capisce se vogliano essere chiuse, suggestioni iniziate non si sa perché, personaggi forzatamente caratterizzati che non riescono a funzionare ecc. In tutto questo palesi sono le citazioni di grandi registi come Fellini, Leone o Bava, ma che giustapposte senza una logica che regge vengono ad essere fastidiose, delle banali copiature.
Terribile anche vedere come attori non certo male (la sua compagna Claudia Gerini in primis) si trasformino improvvisamente in cattivi attori in questo lavoro, a sottolineare che, effettivamente, se non c'è un regista capace di muovere le sue pedine anche le interpretazioni possono risultare non riuscite. Aggiungiamo poi scene assolutamente inutili come lo spogliarello della Gerini (si voleva solo far parlare del film forse?) o la scena onirica con la sua compagna vestita da donna-gatto, mettiamo sul piatto il finale conciliante (leggi melenso) con la classica musichetta dolce sotto e le scene da pubblicità del cornetto e possiamo agevolmente tiare le somme. Francamente lo farei vedere nelle scuole di cinema per far capire cosa NON fare in un film.


NERO BIFAMILIARE
Federico Zampaglione, ITALIA-2007, 90'
VOTO (max 5)
½


Nessun commento:

Posta un commento