"La partita lenta" è un corto girato nell'ambito del progetto cinematografico "Per Fiducia" di intesa San Paolo e parla di un padre, un figlio e del loro sport,il rugby. Che dire...geniale! A vedere questo corto ci si rende conto che Sorrentino è senza alcun dubbio uno degli autori "giovani" italiani più promettenti, se non addirittura già un big del cinema nostrano (il salto di qualità fatto con "Il divo" non è stato certamente indifferente). Il corto è completamente girato in bianco e nero ed è totalmente privo di dialoghi e per la gran parte senza musiche. Ammetto di non essere un amante di quel cinema italiano lento, silenzioso e "pensieroso", lo trovo molto noioso.
Ecco, nonostante tutte le premesse siano quelle il regista di "L'amico di famiglia" riesce a raggiungere con i soli movimenti di macchina, con i respiri dei suoi personaggi, con gli sguardi e i gesti, risultati veramente eccellenti.
Le immagini parlano, ci fanno entrare dentro la pellicola catturando e togliendo il respiro. Ogni inquadratura risulta essere un quadro, una fotografia da incorniciare, ogni particolare ci parla delle persone, dell'essere umano nel suo realismo e nella sua completezza, con le ansie, le preoccupazioni, le sensazioni papabili. Sorrentino ci fa sentire, tocca le nostre corde interne con la camera che avanza, che scorre, che si alza, studiando e pesando ogni minimo particolare nel complesso del corto.
Meravigliosa la scena della partita con le immagini a rallentatore, ottimo il montaggio e la resa, per non parlare delle meravigliose musiche con gli archi.
Un corto del genere ci insegna insomma che un primo piano su una donna che aspira la sua sigaretta con lo sguardo malinconico, talvolta riesce a dire più di mille parole.
LA PARTITA LENTA
Paolo Sorrentino, Italia-2009, 10'
VOTO (max 5)
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